mercoledì 6 febbraio 2008

ANALFABETI CON LA LAUREA


Stamattina Repubblica ha pubblicato un articolo in cui si mette in evidenza lo scarso livello linguistico dei laureati italiani.


Dirimere un'ambiguità lessicale è un problema per un laureato su cinque. A dir la verità, anche solo comprendere la frase che avete appena letto è un problema per un laureato su cinque. "Termini come dirimere, duttile, faceto, proroga si trovano comunemente sui giornali, ma per molti italiani con pergamena appesa al muro sono parole opache". Luca Serianni, linguista all'università di Roma 3, ne fece esperienza diretta un giorno nell'ambulatorio di un dentista cui s'era rivolto per un'urgenza. "Con le mie lastrine in mano chiamò al telefono un collega per avere un parere: "Senti caro, aiutami a diramare un dubbio..."". E il professore sudò freddo: "Un medico che non sa maneggiare le parole è un medico che non legge, quindi non si aggiorna, quindi forse non sa maneggiare neanche un trapano".


Purtroppo quanto espone l'articolo (per leggerlo completo cliccate qui) è un fenomeno sempre più frequente anche dalle nostre parti e, da insegnante di lingue che sono, mi rattrista notare come via via il lessico si impoverisce e si perde il gusto per l'uso accurato della lingua. Infatti le differenze generazionali al riguardo si fanno sempre più evidenti e stupisce verificare le difficoltà che riscontrano i giovani per esprimersi con ricchezza e correttezza.
A quelli che fate attenzione al vostro italiano consiglierei due siti che vi possono essere d'aiuto: SCRIVERE SOS! e MANUSCRITTO.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao Castelló

non ho letto l'articolo di "Repubblica" (preferisco altri giornali), ma da italiano vi assicuro che è tutto vero! purtroppo mi ritengo uno dei tanti italiani che non conosce abbastanza bene la propria lingua e ne sono triste.
nelle scuole ormai si fa sempre meno attenzione a queste cose (la lingua, l'espressione, l'ortografia...) a favore di materie come l'inglese o l'informatica che occupano più spazio della storia!

d'altra parte il futuro, secondo il nostro ex (e, ahimè, forse futuro) primo ministro Berlusconi, sta nelle tre "i": Informatica, Inglese, Impresa: che ce ne facciamo del passato e della grammatica!