domenica 21 giugno 2009

LE FOBIE


La fobia è un'irrazionale e persistente paura e repulsione di certe situazioni, oggetti, attività o persone, che può, nei casi più gravi, limitare l'autonomia del soggetto. Ha lo stesso significato che la parola fobia al castellano, ma gli italiani mettono l'acento a -BIA, mentre, noi, gli spangoli lo mettiamo al inizio della parola FO-.
A seguito un elenco delle fobie più famose tratte da Wikipedia.



* fobie di situazione
(spazi chiusi, spazi aperti, buio, acqua, temporali ecc.), come ad esempio:
o acluofobia o scotofobia (paura del buio);
o acrofobia (paura delle altezze);
o agyrofobia (paura di attraversare la strada);
o agorafobia (ansia provocata dagli spazi aperti);
o aviofobia (paura di volare);
o batofobia (paura di guardare in basso, del vuoto o delle profondità);
o brontofobia (fobia dei temporali);
o claustrofobia (paura dei luoghi chiusi);
o climacofobia (paura di cadere dalle scale);
o criofobia, altrimenti detta pagofobia (rara - paura estrema del ghiaccio e delle basse temperature);
o ereutofobia o eritrofobia (paura di arrossire);
o ecofobia (paura di rimanere da soli in casa);
o ergofobia (paura del lavoro);
o ataxofobia (paura del disordine);
o fobia sociale (che spesso si manifesta con ansia anticipatoria);
o glossofobia (paura di parlare in pubblico);
o idrofobia (paura dell'acqua)
o paruresis o urofobia (paura di urinare in luoghi pubblici);
o nyctofobia (paura del buio della notte)
* fobie di esseri viventi (umani, cani, insetti, serpi ecc.), come ad esempio:
o ailurofobia (paura dei gatti);
o aracnofobia (paura dei ragni);
o cinofobia (paura dei cani);
o dismorfofobia (paura della propria immagine perchè ritenuta imperfetta e quindi inguardabile);
o ofidiofobia (paura dei serpenti);
o omofobia (paura degli omosessuali e/o dell'omosessualità);
o ornitofobia (paura degli uccelli);
o pogonofobia (paura delle barbe o delle persone con la barba);
o xenofobia (paura dello straniero, talvolta con implicazioni razziste);
* fobie di oggetti (armi, vetri, oggetti taglienti), come ad esempio:
o aicmofobia (paura degli oggetti acuminati);
o emofobia (paura del sangue);
o patofobia, sinonimo di ipocondria (paura delle malattie e paranoia verso agenti patogeni);
o pediofobia (paura delle bambole);
o pirofobia (paura estrema del fuoco e delle alte temperature - con attacchi di panico acuti, difficoltà a respirare, nausea, vertigini);
o spettrofobia (paura degli specchi e dell'atto di specchiarsi);
o hexakosioihexekontahexafobia (paura del numero 666);
o koumpounofobia (paura o ribrezzo dei bottoni);
o xyrofobia (paura delle lame del genere spade, asce, ecc.);
o parascavedrecateafobia (paura del numero 13);

1 commento:

Giacomo "Il Camionaccio" Navao ha detto...

Conoscere il nome del un problema che ci condizione la vita è già un buon inizio :D

Ma chiaramente è solo il punto di partenza, senza un deciso e profondo lavoro su se stessi il problema resterà sempre lo stesso e anzi, ci convinceremo sempre più che con l'eritro ci dovremo convivere a vita.

E invece dall'eritro si esce, io ho deciso di affrontare il problema, ho scoperto tecniche e strumenti che mi hanno permesso non solo di ridimensionare il problema, ma soprattutto di migliorare decisamente la qualità della mia vita.

Vieni a trovarmi sul mio blog, mi farà piacere leggere i tuoi commenti.

Buona giornata,
Giacomo