ADDIO A ENZO BIAGI
"Amo questo Paese: è il mio. Anche se qualche volta lo trovo ingiusto; ci sono cittadini con i quali si fa vivo soltanto con le cartoline: per chiamarli a fare il soldato o a pagare le tasse.
Ci avevano insegnato da ragazzi che eravamo i migliori: la patria di Leonardo e di Dante, di Leopardi e di Marconi, ma - aggiungo - anche della camorra, della 'ndrangheta e della mafia. I discendenti e gli eredi delle virtù dei romani (quelli antichi): ma nel corso dei secoli ci sono state tante invasioni e chissà come si sono comportate le nostre nonne.
Siamo la terra dove fioriscono i limoni, ma questa è una immagine che va bene per i classici; per i contemporanei è da queste parti che hanno inventato la pizza, celebrato la dolce vita e praticato, come in nessun altro luogo, il sequestro di persona."
Queste parole le ha scritte il grande giornalista e scrittore Enzo Biagi nell'introduzione al suo libro Cara Italia, libro con cui ci accompagna in un viaggio attraverso l'Italia e ci racconta il Paese "da semplice cronista" che parla con personaggi famosi e gente comune, ci racconta insomma le grandi e piccole storie, i paesi e le città che fanno l'Italia.
Enzo Biagi è morto oggi a Milano a 87 anni. Su di lui troverete tanta informazione su internet e, specialmente oggi, la stampa sarà piena di articoli lodando la sua figura. Io vorrei sottolineare gli ultimi anni di attività giornalistica, perché dicono molto su di lui e sulla situazione politica degli ultimi anni in Italia.
Nel 1995 iniziò la trasmissione IL FATTO, un programma di approfondimento dopo il TG1 sui principali fatti del giorno, di cui Biagi era autore e conduttore. Nel 2004 Il Fatto, che mediamente era seguito da oltre 6.000.000 di telespettatori, fu nominato da una giuria di giornalisti il miglior programma giornalistico realizzato nei cinquant'anni della Rai. Famose resteranno le interviste a Marcello Mastroianni, Sofia Loren o Indro Montanelli, ma soprattutto le due fatte a Roberto Benigni, nell'ultima delle quali in piena campagna elettorale del 2001 parlò di Silvio Berlusconi e della sua candidatura, commentando a modo suo il conflitto d'interessi e il contratto con gli italiani e scattenando accese polemiche contro Benigni e contro Biagi.
Pochi mesi dopo, mentre si trovava in visita ufficiale a Sofia, l'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dichiarò: «La Rai, tornerà ad essere una tv pubblica, cioè di tutti, non partitica, [...] come è stata durante l'occupazione militare della sinistra. L'uso fatto da Biagi, da quel...come si chiama? Ah Santoro e da Luttazzi, è stato veramente criminoso e fatto con i soldi di tutti. Preciso dovere di questa dirigenza sia quello di non permettere più che questo avvenga. [...] Ma siccome non cambieranno... »
All'edito bulgaro Biagi replicò subito in una puntata del Fatto e anche in un articolo su L'Espresso, il che gli valse la censura del suo programma e di lui nella televisione pubblica italiana.
Nel seguente video potete ascoltare la lettera che Enzo Biagi dedicò a Silvio Berlusconi.
Nel seguente video potete ascoltare la lettera che Enzo Biagi dedicò a Silvio Berlusconi.
Il 22 aprile 2007 è tornato in tv con Rotocalco Televisivo, aprendo la trasmissione dicendo: "Buonasera, scusate se sono un po' commosso e, magari, si vede. C'è stato qualche inconveniente tecnico e l'intervallo è durato cinque anni e parlando di resistenza, di quella odierna di chi resiste alla camorra fino alla Resistenza con la R maiuscola, con interviste a chi l'ha vissuta in prima persona".
Ecco le sue parole!
4 commenti:
Ciao, Pilar! Mi piacerebbe leggere il libro "Cara Italia" che hai comentato nel post. Si può trovare nel dipartimento?. Forse qualche giorno vengo a salutarti.
Ciao Mariló! Che piacere avere tue notizie! A dire il vero non ricordo se il libro ce l'abbiamo in dipartimento, ma sempre ti posso prestare il mio. Basta che tu mi dica quando vieni a trovarmi. A presto!
Interessante post e attraente personaggio. Gioia di ritrovare ai commenti a Mariló. La lingua e il luoghi comuni ci uniscono.
Un abbraccio a tutte e due.
Commovente Biagi... peccato se ne sia andato. Ormai in Italia ne rimangono davvero pochi di personaggi pubblici di questo valore.
Un saluto a Pilar e complimenti per il Blog.
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